Dr.ssa Priscilla Schipa

Sono numerosi i parassiti che trascorrono parte del proprio ciclo vitale nell’apparato gastro-intestinale, bronco-polmonare e nei dotti biliari di un ospite vertebrato, che può essere rappresentato anche dai nostri amici a quattro zampe.
Questi parassiti producono larve, uova oppure oocisti che vengono liberate nell’ambiente esterno attraverso le feci dell’organismo nel quale albergano.

I parassiti intestinali possono spesso accompagnare, per periodi anche particolarmente lunghi, cani o gatti nella loro vita. La loro presenza non è da intendere solo come un fastidio, difatti può comportare conseguenze molto serie per la salute di un animale. Le infestazioni possono essere asintomatiche o sintomatiche.
Tra i sintomi è possibile riscontrare vomito, diarrea (anche emorragica), letargia, problemi al pelo, gonfiore addominale, rallentamento della crescita, dimagrimento. A volte le parassitosi possono assumere importanza e dimensioni tali da causare la morte dell’animale, soprattutto nei soggetti di giovane età o nei soggetti più anziani e defedati.

Una corretta diagnosi parassitologica avviene attraverso l’esame coprologico, strumento indispensabile per una corretta identificazione del parassita.
Tale esame si articola in quattro differenti fasi di valutazione: la valutazione quantitativa e qualitativa, seguite dalla valutazione macroscopica e microscopica.
Difatti non tutte le tipologie di parassiti sono macroscopicamente visibili e riconoscibili all’interno del contenuto fecale. Nell’esame riveste pertanto fondamentale importanza l’utilizzo del microscopio. Tramite il suo utilizzo è possibile valutare direttamente l’eventuale presenza di uova e larve dei parassiti intestinali, procedere con la loro identificazione e con l’impostazione di un opportuno protocollo terapeutico. Sono riscontrabili:
Nematodi (Ascaridi, Ancylostomi, Trichuris vulpis, Angiostrongylus); Cestodi (Dipylidium caninum, Taenia sp, Echinococco, Spirometra) e Protozoi (Coccidi e Giardia Duodenalis, la cui presenza è ulteriormente confermata attraverso l’utilizzo di appositi snap test).

La fase di campionamento è uno step fondamentale affinché l’esito dell’esame coprologico sia attendibile. Il prelievo delle feci dei nostri amici cani e gatti viene effettuato direttamente dal terreno o dalla lettiera; per rendere più agevoli le successive procedure di valutazione, il proprietario dovrebbe aver cura di escludere il più possibile eventuali materiali estranei dal campione scelto.
Il quantitativo di feci da prelevare deve essere superiore ai 10-20 grammi.
È preferibile non consegnare al proprio medico veterinario campioni emessi o raccolti dopo più di 48 ore, potrebbero essere disidratati e risultare difficilmente interpretabili a causa delle naturali modificazioni morfologiche degli elementi parassitari. Se necessario il campione può essere conservato per 2-3 giorni alla comune temperatura di refrigerazione (circa 4-5°C).